Ieri vi abbiamo dato notizia della morte avvenuta a 71 anni di Keith Emerson, geniale tastierista degli Emerson, Lake & Palmer, e considerato tra i più eclettici e tecnici musicisti della storia del rock, progressivo e non.
Le prime indiscrezioni parlavano di suicidio e oggi sappiamo ormai che effettivamente Emerson si è sparato un colpo alla tempia… ma per quale motivo? Lo ha spiegato la sua ultima compagna di vita Mari Kawaguchi.
Emerson da tempo soffriva di un problema alla mano per il quale si era già operato, senza tuttavia riuscire a risolvere alla radice il malessere. Si trattava di una sorta di patologia nervosa che gli impediva di controllare al meglio la mano, limitandolo di conseguenza nelle capacità espressive, in particolare in concerto.
Per questa ragione aveva rifiutato il recente invito a una tournée in Giappone e a quanto pare soffriva ancor di più psicologicamente, nella consapevolezza di non poter più essere all’altezza delle aspettative dei suoi fan. Di qui l’estremo gesto, probabilmente in un momento di sconforto assoluto.
Il suo ultimo storico concerto resterà dunque quello del 10 luglio 2015 al Barbican di Londra (scaletta completa qui). Nell’occasione tra le altre cose Keith suonò la classica Fanfare for the Common Man in due versioni, prima quella classica composta da Aaron Copland – uno dei capisaldi della musica sinfonica americana del Novecento – poi la rock version di Emerson, Lake & Palmer che tutti abbiamo imparato ad amare nell’album Works Volume 1 (1977).