Justin Bieber sul palco di Londra con due ore di ritardo. Fischi dai fan e lui si giustifica su Twitter

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Era atteso all’O2 Arena di Londra e lui si è fatto aspettare, forse anche troppo. Stiamo parlando di Justin Bieber che doveva salire sul palco per il concerto alle 20.30 e si è presentato addirittura alle 22.30. Ben due ore di ritardo che hanno provocato la rabbia di molti dei presenti: fischi, urla e tante polemiche con molti che se ne sono andati.

E le polemiche anche il giorno successivo non si placano e anzi si infiammano ancor di più per mezzo di twitter dove chi ha vissuto dal vivo quanto accaduto, racconta che è stata una cosa inaccettabile. A parlare, anzi a scrivere, sono per lo più genitori dei tanti ragazzini accompagnati che il giorno successivo dovevano andare a scuola e per questo ritengono inaccettabile che un concerto possa iniziare a quell’orario e con un tale ritardo. E la replica di Bieber non si fa attendere e cerca una giustificazione a quanto accaduto: “Last night i was scheduled after 3 opening acts to go on stage at 935 not 830 but because of some technical issues i got on at 10:10, so i was 40 min late to stage. there is no excuse for that and I apologize for anyone we upset. However it was great show“. (Dovevo salire sul palco alle 9:35 e non alle 8.30 ma per alcuni problemi tecnici sono salito sul palco alle 10:10, con 40 minuti di ritardo. Non ci sono scuse per questo e chiedo scusa a tutti. Comunque è stato un grande show).

Stasera si replica sempre all’O2 e vedremo se questa volta si presenterà puntuale. Quel che è certo è che molti che sarebbero dovuti andare a vedere il concerto questa sera, dopo aver letto tanti commenti su twitter (genitori infuriati che hanno buttato via più di 400 sterline per non vedere nulla) ci penseranno due volte prima di portare i propri figli all’O2 Arena.

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About Andrea Izzo 4359 Articles
La musica reggae è la mia grande passione: adoro tutta la musica giamaicana dallo ska al new roots, passando per la vecchia dancehall. Frequentatore assiduo di concerti, ho girato l'Italia per ascoltare i grandi artisti che amo.