Rap italiano sotto attacco, dopo Povia arriva Colapesce: “Guè Pequeno mi fa vergognare di essere italiano”

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Il rap italiano è “Fuffa confinata agli adolescenti” e “Guè Pequeno mi fa vergognare di essere italiano”. Sono questi alcuni dei tanti affondi che il cantautore italiano Colapesce, vincitore della Targa Tenco 2012 come miglior opera prima, ha riservato al genere che va tanto di moda tra i giovani, al punto da ritrovarcelo in classifica di continuo, sempre con protagonisti diversi.

Allora qui su Radio Musik non siamo proprio soli. Come noto, abbiamo impostato una linea editoriale di ostracismo totale ai “rappaminkia” come li chiama Povia, che è stato il primo a rompere il muro politically correct di quelli che “del rap bisogna solo parlar bene” (clicca qui per leggere le sue dichiarazioni). Vedi Francesco De Gregori che ha detto di apprezzare Moreno (sic!)

Ieri Povia oggi Colapesce, al secolo Lorenzo Urciullo. Vediamo le sue esatte parole, rilasciate in un’intervista a Repubblica:

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Chi canta ha sempre la responsabilità per ciò che dice, le parole possono avere effetti devastanti su chi ascolta, specialmente sui più giovani. Io non sono un grande amante del genere, ascolto il rap da un punto di vista direi sociologico e da musicista perché penso sia giusto ascoltare tutto. Il successo del rap di oggi è un fenomeno confinato agli adolescenti, mia sorella di dieci anni lo ascolta e così i suoi coetanei, per questo il rap dovrebbe assumersi la responsabilità dei testi che canta. Dal punto di vista linguistico è fuffa, pieno di retorica, utilizza un vocabolario ristretto in testi prolissi. I cantautori al contrario utilizzano un vocabolario decisamente più ampio su testi più ristretti ed efficaci.

Come dargli torto…. e poi il passaggio che non mancherà di sollevare polemiche (aspettiamo la risposta via Twitter di Pequeno, uno che notoriamente non lascia passare niente).

Tornando al rap, credo sia un fenomeno passeggero come l’emo rock dei Finley, ora scomparso. E poi uno come Guè Pequeno può anche andare in classifica ma mi fa vergognare di essere italiano, non può lanciare messaggi maschilisti contro le donne come quelli che infila nei suoi testi.

Come vedete ce n’è anche (giustamente) per i Finley, già sbeffeggiati da Elio e le Storie Tese durante un celebre festival di MTV. Voi che ne dite, cominciamo a diventare in tanti a detestare la non-musica dei ragazzini che va in classifica?

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